giovedì 8 marzo 2018

DA ARCHITETTURA E MODERNITA'...

A seguito del sondaggio fatto con le schede anonime della prima lezione, il corpo docenti ha ritenuto utile approfondire...
Viene chiesto agli studenti di scegliere tre opere architettoniche dal 1920 circa e citarne una parte descrittiva dal testo "Architettura e Modernità Dal Bauhaus alla rivoluzione informatica" di Antonino Saggio, allegando immagini corrispondenti.

Per esempio verranno elencati tre esercitazioni tipo, con a seguito i link di tutti gli altri.


A. ANNALISA BRANCASI


Tre progetti che hanno attirato particolarmente la mia attenzione tratti da "Antonino Saggio, Architettura e Modernità, Dal Bauhaus a la Rivoluzione Informatica, Carocci, Roma 2010"



 Quartiere Weissenhof a Stoccarda, 1927 - Le Corbusier 



"Parallelamente, in un quartiere sperimentale di nuove abitazioni, il Weissenhof a Stoccarda del 1927 (FIGG. 68-69), confluiscono realizzazioni di una serie di altri protagonisti del rinnovamento o che ne erano stati precursori. Vi è la presa di coscienza di un movimento variegato ma anche compatto nel suo profondo spirito di novità. [...]I nuovi architetti hanno coscienza delle mutate condizioni della società e del ruolo strutturante dell’industria nella produzione, nell’ambiente metropolitano, nella cultura e infine nell’arte. La serialità, lo standard, la sequenzialità, la logica, la razionalità, l’oggettività dei processi e non solo gli aspetti visivi (la lucentezza, la velocità, la dinamicità) presiedono a un mondo nuovo. Il tema è “come” trasformare il paradigma industriale in motore di scelte pertinenti alla sfera dell’architettura. [...]"  (Capitolo 1: Antefatto. L’architettura attardata, pag.23-24)




CHICAGO - IIT - Crown hall, 1950 - 1956 - Mies van der Rohe



"Con questo progetto statunitense si consuma un arretramento sensibile e drammatico della sua ricerca. Proprio chi aveva compreso come realizzare in un insieme interagente e continuo lo spazio interno e quello esterno abbandona[...]" (Capitolo 6: Mies Van der Rohe. Dello spazio totale)

Asilo Sant'Elia a Como, 1936-1937 - G. Terragni




"L’archetipo originale, il blocco compatto, e con esso la rigida divisione in tre fasce, vengono così pervase da una profonda riconsiderazione per le esigenze di una natura assunta a parametro oggettivo (di luce, di aria, di protezione), ma anche di ispirazione. [...]" (Capitolo 10.9 : L’Asilo Sant’Elia. Oltre il funzionalismo)



B. SILVIA CASCONE


Nello Aprile, Cillo Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino, Giuseppe Perugini, Mirko Basaldella,Francesco CocciaMAUSOLEO DELLE FOSSE ARDEATINE
Roma, 1944-49

"La luce è un'asola imprigionata tra lo scavo e il masso sospeso. Come se un orizzonte non sia più possibile, non possa essere più aperto e sconfinato, sonoro, o cosmicamente curvo ma sia ridotto alla sua astrazione: a una riga di luce. L'orizzonte e con esso la speranza è solo una remota possibilità a venire." (p.156)




James Gowan e James Stirling, EDIFICIO DI INGEGNERIA CIVILE, UNIVERSITÀ DI LEICESTER Leicester, 1959-63

"Il collage è tecnica che si travasa anche nel fare concreto dell'architettura. I professori degli Archigram James Gowan e James Stirling creano nell'Università di Leicester un'opera che assembla con brutale audacia il patrimonio degli architetti della generazione precedente: dalla torre a sbalzo e dalla grande superficie ipostila del Johnson Wax alle Officine del gas di Terragni e alle disconnessioni costruttiviste"  (p.200)

C. ANNA CAPICOTTO


Steven Holl, Kiasma, Helsinki 1993-98
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"Senza una volontà comunicativa Holl appunto non concepisce l’architettura. In questo caso parte dall’esterno, dalle forze della città per manipolare i volumi del museo e da questa imposizione e inversione rispetto alla funzione contenuta inventa nuove dinamicità e spazialità. I flussi si incrociano come nervi, concettuali e fisici, e dal loro intreccio, dal loro intertwinig come lo chiama, nasce l’architettura." [pag.354]

Louis Khan, Laboratori Richards, Filadelfia 1957-65


"Khan individua un termine che é la chiave nella sua poetica. Il termine è “istituzione” che egli sostituisce a quello molto più pragmatico di funzione, che aveva sin lì caratterizzato la nuova architettura. Attraverso la parola istituzione, Khan indica i bisogni primari, imprescindibili della società, bisogni che condensano un dato simbolico, ancestralmente legato alla forma. Il primo obbligo di un edificio è esprimere spazialmente questa essenza e “irradiare” (il verbo è dell’allievo Louis Sauer) il suo ordine istituzionale, e non i suoi aspetti programmatici che ne risultano invece iscritti come accidenti. […] La form, come la definisce, risponde al “perché” profondo e quindi etico delle scelte, il design articola il “come” della ricerca quotidiana dell’architetto. Per il nuovo Khan, allora, la forma segue il significato. Il significato rientra così come il centro pulsante delle scelte architettoniche. Per Khan “voler essere” dell’architettura non é la funzione nel suo aspetto pragmatico e quotidiano, ma un livello più alto e complesso di funzione, quello appunto legato anche al suo profondo senso simbolico, radicato nelle stratificazioni del costruire." [pag.173]


Hadid Architects, BMW edificio centrale, Lipsia 2005

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"L’opera vive una sorta di coreografia collettiva e si trasforma in un vero paesaggio abitato condiviso, socialmente accettato. Henry Ford vedrebbe ora le sue catene di montaggio correre direttamente “tra il pubblico” e avvolgersi nello spazio. Da asettici nastri trasportatori sono divenute fasci di un nuovo rapporto tra pubblico, impiegati e operai. Anzi, gli operai stessi sono quasi scomparsi, trasformati sempre più in tecnici di produzioni robotizzate. La nuova sede BMW misura quindi con precisione le modifiche del mondo contemporaneo rispetto a quello del passato proprio confrontandosi con uno dei miti e dei luoghi sacri del precedente paradigma, la fabbrica di automobili." [pag.405]





Link agli altri to do:

Alberto Bodo di Albaretto: https://albertobodo.blogspot.it/2018/03/to-do-3-progetti.html 

Alessandra Bernabei: https://alessandrabernabei.blogspot.it/2018/03/to-do-time-tre-architetture.html

Amarildo Bracaj: https://amarildobracajlabivsaggio.blogspot.it/2018/03/3-progetti-dal-volume-antonino-saggio.html

Anna Capicotto: https://annacapicottolabivsaggio.wordpress.com/architetture/

Annalisa Brancasi: https://annalisabrancasilabivsaggio.blogspot.it/2018/03/tre-progetti-scelti.html

Antonia Belcastro: https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7155247219166937690#allposts









Gaia Anullo Pertichetti: http://gaiaanullopertichetti1.blogspot.it/2018/03/to-do-time-1.html

Giorgia Artioli: https://giorgiaartiolilabivsaggio.wordpress.com/2018/03/08/la-lente-della-realta/

Giuseppe Bini: https://giuseppebinilabivsaggio.blogspot.it/2018/03/il-pieno-la-forma-e-lin-forma.html

Ilaria Antiri: https://ilariaantirilabivsaggio.blogspot.it/

Jamie Lorraine Carpio: https://jamielorrainecarpiolabivsaggio.blogspot.it/2018/03/architettura-e-modernita-dal-bauhaus.html


















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